mercoledì 20 febbraio 2013

venerdì 23 marzo 2012

mercoledì 29 febbraio 2012



« How happy is the blameless vestal's lot!
The world forgetting, by the world forgot.
Eternal sunshine of the spotless mind!
Each pray'r accepted, and each wish resign'd. »

martedì 14 febbraio 2012


In queste crociere extralusso di massa c’è qualcosa di insopportabilmente triste. A bordo della Nadir – soprattutto la notte, quando il divertimento organizzato e il rumore dell’allegria cessavano – io mi sentivo disperato. Ormai è una parola abusata e banale, disperato, ma è una parola seria, e la sto usando seriamente. Per me indica una semplice combinazione – uno strano desiderio di morte, mescolato a un disarmante senso di piccolezza e futilità che si presenta come paura della morte. Forse si avvicina a quello che la gente chiama terrore o angoscia. Ma non è neanche questo. È più come avere il desiderio di morire per sfuggire alla sensazione insopportabile di prendere coscienza di quanto si è piccoli e deboli ed egoisti e destinati senza alcun dubbio alla morte. E viene voglia di buttarsi giù dalla nave.

Ho visto spiagge di zucchero e un’acqua di un blu limpidissimo. 
Ho sentito il profumo che ha l’olio abbronzante quando è spalmato su oltre dieci tonnellate di carne umana bollente. 
Ho visto un sacco di navi bianche veramente enormi. 
Ho visto frotte di pesciolini con le pinne luccicanti. 
Ho visto la costa settentrionale della Giamaica. 
Ho visto e ho sentito la puzza di tutti i 145 gatti che vivono nella villa di Ernest Hemingway a Key West in Florida. 
Ho visto valigie fosforescenti e occhiali da sole fosforescenti con cordicelle fosforescenti e più di venti tipi diversi di ciabatte infradito. 
Ho sentito tamburi da banda di paese e ho mangiato frittelle di sgombro e ho visto una donna in lamé argentato che vomitava a getto dentro un ascensore di vetro.
Ho imparato che in realtà ci sono intensità di blu anche oltre il blu più limpido che si possa immaginare. 
Ho mangiato più che mai e piatti più sofisticati che mai, per di più nella stessa settimana in cui ho imparato anche la differenza tra beccheggiare nel mare agitato e rollare nel mare agitato. 
Ho visto completi fucsia e giacche rosa mestruo e scaldamuscoli viola e marrone e mocassini bianchi senza calzini. 
Almeno una dozzina di volte il suono della sirena della nave, un’assordante flatulenza degli dei, mi ha fatto prendere un colpo. 
Ora conosco ogni possibile giustificazione o scusa per chi spenda tremila dollari per andarsi a fare una crociera ai Caraibi. 
Mi sono mangiato le mani per aver rifiutato autentica marijuana giamaicana da un giamaicano autentico.
Ho capito cosa significa avere paura del proprio water. 
Ho imparato ad avere il piede marino e ora mi piacerebbe perderlo. 
Ho assaggiato il caviale e mi sono trovato d’accordo con il giudizio del bambino che mi sedeva accanto: fa schifo.
Ho sentito persone sedute sulle sdraio sul ponte dire che non è tanto il caldo, ma l’umidità. 
Ho osservato e catalogato, con ribrezzo, ogni tipo di eritemi, cheratinosi, lesioni pre-melanoma, macchie da mal di fegato, eczemi, verruche, cisti papulari, pancioni, celluliti femorali, vene varicose, trattamenti al collagene e al silicone, tinture orribili, trapianti di capelli malriusciti – insomma, ho visto un sacco di gente seminuda che avrei preferito non vedere seminuda. 
David Foster Wallace, Una Cosa Divertente Che Non Farò Mai Più, Minimum Fax

martedì 6 dicembre 2011

(In quello stesso momento la mente di Thomas Bondurant, che tendeva a essere tornadica, fu attraversata dall'idea, mentre guardava fuori dal finestrino riandando però sempre più indietro e a fondo nel ricordo, che si può guardare fuori dal finestrino, nel finestrino mentre comparivano una coda di cavallo dorata e uno sprazzo di spalle cremose nel finestrino, attraverso un finestrino [che si avvicinava a «fuori dal»] o addirittura un finestrino, come per esaminare la trasparenza e la pulizia del vetro). // David Foster Wallace, Il Re Pallido, Einaudi //

mercoledì 26 ottobre 2011

Sei


Ricordare e pensare a volte non sono attività benefiche.
Il dottore glielo aveva detto spesso. Non bisogna lasciarsi intrappolare dai pensieri e dai ricordi. Quando arrivano bisogna osservarli con distacco e lasciarli scivolare via.  // Gianrico Carofiglio, Il Silenzio dell'Onda, Rizzoli //

lunedì 19 settembre 2011



Quando finisce l'infanzia

Un pulcino diventa adulto in poche settimane, un gatto in qualche mese, una persona in 13 anni. Durante l'infanzia siamo in quello stato che gli orientali definiscono Zen: la conoscenza della realtà che ci circonda avviene istintivamente mediante quella attività che gli adulti chiamano gioco. Tutti i recettori sensoriali sono aperti per ricevere i dati: guardare, toccare, sentire i sapori, il caldo, il freddo, il peso e la leggerezza, il morbido e il duro, il ruvido e il liscio, i colori, le forme, le distanze, la luce e il buio, il suono e il silenzio…tutto è nuovo, tutto è da imparare e il gioco favorisce la memorizzazione.

Poi si diventa adulti, si entra nella 'società', uno alla volta si chiudono i recettori sensoriali, non impariamo quasi più niente, usiamo solo la ragione e la parola e ci domandiamo: quanto costa? a cosa serve? quanto mi rende?

E poi, diventati ricchi, ci si fa costruire una bella villa al lago e, come ricordo di un'infanzia felice e perduta per sempre, si fanno mettere in giardino la serie completa dei nanetti e Biancaneve in cemento colorato. // Bruno Munari, Ciccì Coccò, Corraini Editore.

martedì 19 luglio 2011

19 luglio 1983 - Karakaya Dam

venerdì 1 luglio 2011

Diletta / Il Libro dell'Estate

Cross Process in Summer

venerdì 20 maggio 2011

La donna aspettò che il treno si allontanasse.
- Sai, il cuore umano, - disse poi, - a me dà l'impressione di un pozzo profondissimo. Nessuno sa cosa ci sia laggiù. Si può solo cercare di immaginarlo dalle cose che ogni tanto vengono a galla.[...] // Murakami Haruki, I salici ciechi e la donna addormentata, Einaudi

giovedì 14 aprile 2011

Hipstamatic







venerdì 11 marzo 2011

Spring-like tendencies







mercoledì 2 febbraio 2011

Ecco, ho trovato le parole per dirlo.


lunedì 31 gennaio 2011

E' stato David Foster Wallace a insegnarmi che c'è sempre davanti a noi, in ogni momento, la possibilità di scegliere di pensare invece che reagire d'impulso, di fare attenzione al mondo e alle persone, di osservarle e rispettarle e tollerarle come esseri umani esattamente uguali a noi. [...] // Edoardo Nesi nella postfazione a Una Cosa Divertente Che Non Farò Mai Più, David Foster Wallace, Minimum Fax

martedì 18 gennaio 2011

[...]
QUESTO WATER È DOTATO DI SISTEMA DI SCARICO
AD ALTO TIRAGGIO. SI PREGA DI NON GETTARE NIENTE
CHE RIFIUTI ORDINARI E CARTA IGIENICA

Lo scarico del water produce un rumore breve ma traumatico, una specie di gorgoglio in si alto tenuto, tipo disturbo gastrico su scala cosmica. Insieme a questo rumore arriva una suzione così impressionante e potente che fa paura e allo stesso tempo dà uno strano senso di conforto – i vostri escrementi più che rimossi sembrano risucchiati, e risucchiati a una velocità tale che vi fa pensare che vadano a finire in un luogo così lontano che diventano immediatamente un’astrazione, una specie di scarico ad alto tiraggio esistenziale.[...] // Una Cosa Divertente Che Non Farò Mai Più, David Foster Wallace, Minimum Fax

lunedì 29 novembre 2010

LA SETTIMANA

Tutte

Se tutte le donne andassero a scuola. Se tutte le donne si laureassero. Se tutte le donne smettessero di guardare i programmi televisivi dove le donne sono svilite. Se tutte le donne non comprassero più i prodotti che fanno pubblicità usando il corpo delle donne. Se tutte le donne imparassero a usare i contraccettivi. Se tutte le donne denunciassero ogni violenza subita. Se tutte le donne votassero solo le donne. Se tutte le donne pretendessero dai mariti una divisione equa dei compiti familiari. Se tutte le donne lavorassero. Se tutte le donne che lavorano chiedessero di essere pagate di più. Se tutte le donne imparassero una lingua straniera. Se tutte le donne spiegassero alle figlie come funziona il loro corpo. Se tutte le donne insegnassero ai figli come si stira una camicia. Se tutte le donne imparassero a usare il computer. Se tutte le donne aiutassero le altre donne. Se tutte le donne si organizzassero. Se tutte le donne facessero sentire la loro voce. Se tutte le donne sapessero il potere che hanno.
Giovanni De Mauro
Internazionale
(26 novembre / 2 dicembre 2010)

martedì 26 ottobre 2010

Oggi ne avrei bisogno. Bacchette magiche a tonnellate.
Non so se il verso è quello giusto. Però.

venerdì 15 ottobre 2010


Meravigliosi

venerdì 1 ottobre 2010

Questo Rhum è b-u-o-n-i-s-s-i-m-o
(courtesy of Stuzzicavino, Via XXVIII aprile 9/B, Cuneo)
Scappo !

lunedì 27 settembre 2010

[...] e ho realizzato che il vero lusso è questo, starsene seduto su una poltrona a leggere in un pomeriggio di un giorno lavorativo senza un solo pensiero al mondo, una volta capito questo è fatta, quelli che ti fanno i discorsi sul lavoro, la carriera, il mercato, ti sembreranno dei pazzi in libera uscita che vorrebbero farti venire i complessi di colpa, fortunatamente senza riuscirci. [...]
Io adoro quest'uomo :-)

martedì 21 settembre 2010

Autunno

giovedì 19 agosto 2010

The Wall
[Luca Giordana, Daniele Galliano]

giovedì 15 luglio 2010

[…] Ho un sacco di cose che non vanno io, però…come dire? Sono problemi miei, problemi interiori. Sarei davvero malmesso se fossero immediatamente visibili a chiunque. Soprattutto sul bordo di una piscina durante le vacanze estive.[…] // After Dark, Murakami Haruki, Einaudi

martedì 22 giugno 2010

Makes me series / 3


giovedì 17 giugno 2010

Makes me series / 2


martedì 15 giugno 2010

Makes me series / 1




giovedì 21 gennaio 2010

[...] Non è che i ricordi si dissolvano e scompaiano. Sono tutti lì, nascosti sotto la crosta sottile della coscienza. Anche quelli che credevamo perduti per sempre. A volte ci restano per tutta la vita, lì sotto. Altre volte invece succede qualcosa che li fa ricomparire. [...] // Le perfezioni provvisorie, Gianrico Carofiglio, Sellerio editore Palermo

martedì 22 dicembre 2009

mercoledì 9 dicembre 2009


Frozen River, di Courtney Hunt, 2008

venerdì 4 dicembre 2009

La Bibbia del supermercato

giovedì 19 novembre 2009

baby-in-a-box

lunedì 21 settembre 2009


[...] Oggi la gente non riesce a stare ferma un minuto. Il tempo libero é diventato un'ossessione. Muoversi, andare, prendere l'auto, guai restare in casa. [...] // Henning Mankell, Assassino senza volto

domenica 26 luglio 2009

Luca Filippo il 17 maggio
[ la fotografia è di www.gianfrancobotta.it ]

lunedì 13 luglio 2009

ZooBimbi a ZooArt 09/09/09
www.zooart.it