mercoledì 21 marzo 2007

La mia nikon coolpix L3 black è finita dal riparatore, errore obbiettivo. Questa era nella memoria. E oggi è primavera.

lunedì 19 marzo 2007

// L'occhio è il più autonomo dei nostri organi. Lo è perché gli oggetti della sua attenzione si trovano inevitabilmente all'esterno. L'occhio non vede mai se stesso, se non in uno specchio. E' l'ultimo a chiudere quando il corpo è colpito da paralisi, o è morto. L'occhio continua a registrare le realtà anche quando non vi è ragione apparente per farlo, e in tutte le circostanze. Ci si domanda perché, e la risposta è perché l'ambiente è ostile. La vista è lo strumento di adattamento ad un ambiente che rimane ostile anche quando si è arrivati al massimo grado di adattamento. L'ostilità dell'ambiente cresce in misura proporzionale alla lunghezza della nostra presenza nell'ambiente stesso, e non parlo soltanto della vecchiaia. In breve, l'occhio è sempre in cerca di sicurezza. Questo spiega la predilezione dell'occhio per l'arte in generale, e per l'arte veneziana in particolare. Questo spiega l'appetito dell'occhio per la bellezza, e l'esistenza stessa della bellezza. Perché la bellezza è sollievo, dal momento che la bellezza è innocua, è sicura. // [ Iosif Brodskij, Fondamenta degli incurabili, Adelphi, 1991 ]

lunedì 5 marzo 2007

// Vivrei solo negli stadi intermedi, se potessi, senza punti di partenza e di arrivo o scopi da raggiungere; me ne starei immerso in un continuo traballamento provvisorio riparato dal mondo, con pensieri circolanti non focalizzati, in attesa di niente. (O in attesa di tutto: cambiamenti e trasformazioni e aperture di nuovi orizzonti sorprendenti da un secondo all'altro) // [ Andrea De Carlo, Uto, Bompiani, 2001 ]