giovedì 28 dicembre 2006

// Uscii con Ana in giardino e facemmo un giretto insieme soffermandoci sulle cose che attiravano la sua attenzione: un sasso dalla forma curiosa, una lumaca, un pezzetto di carta che qualcuno aveva buttto via. Il suo mondo era molto più preciso e ricco di dettagli di quello degli adulti. Mentre noi corriamo vertiginosamente con la mente rivolta al passato o al futuro, i bambini piccoli osservano e godono il presente immediato in tutta la sua pienezza.// [ Serpenti nel paradiso, Alicia Giménez-Bartlett, Sellerio ]

mercoledì 27 dicembre 2006

// Il suo gioco era diverso da qualsiasi altro gioco avessero mai visto. Guardando fuori dalla finestra, sollevava le braccia, poi le bloccava bruscamente, si rizzava in piedi sulle gambe scarne, poi cadeva; si piegava e si alzava. Faceva strani rumori, una specie di scricchiolio con la gola. Cosa stava facendo? si chiesero gli assistenti sociali. Che razza di gioco poteva essere questo?
Poi guardarono fuori dalla finestra, dove erano in funzione alcune gru, che sollevavano travi maestre e travetti, o allungavano palle di demolizione sul loro unico braccio. Il bambino stava osservando la gru più vicina alla finestra. Quando questa si sollevava lui si sollevava; quando si piegava, lui si piegava; quando le sue marce stridevano, e il motore ronzava, il bambino produceva uno stridio con i denti, un ronzio con la lingua.
Lo portarono via. Lui gridò istericamente, e non si riuscì a calmarlo, tanta era la sua desolazione per essere separato dalla sua adorata gru. Anni dopo, Michel era un adolescente che viveva in un istituto speciale per handicappati. Si muoveva come una gru, faceva i rumori di una gru, e benché i dottori gli mostrassero molte fotografie e giocattoli, reagiva soltanto alle fotografie delle gru, giocava soltanto con delle gru giocattolo. Soltanto le gru lo rendevano felice. Divenne famoso come "il bambino-gru". E la domanda contro cui Jerene continuava a sbattere, leggendo l'articolo, era questa: che suono aveva? Che effetto faceva? Il linguaggio apparteneva a Michel soltanto; per lei era perduto per sempre. Come dovevano essere parse meravigliose e grandiose quelle gru a Michel, in confronto alle piccole e goffe creature che lo circondavano. Perchè, Jerene ne era convinta, ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama; la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quella che noi siamo.// [
La lingua perduta delle gru, David Leavitt , Mondadori, 1987 ]

venerdì 22 dicembre 2006

Il mio cuoco preferito
[ Dei Briganti / Via Marconi 66 / Borgo San Dalmazzo, Cuneo / 349 711 18 69 ]
enjoy :-)

martedì 19 dicembre 2006

Finalmente :-) [e quando la vedi scrivimi]

mercoledì 13 dicembre 2006

Caffè o camomilla?

giovedì 7 dicembre 2006

Questa è solo un esempio del mirabolante contenuto di 'From the Cow to the Typewriter' di Alessio Leonardi, BuyMyFonts.com Edition.